Clarion ci salverà: Una prospettiva psicologica sul paranormale

Pubblicato il 13 luglio 2023 alle ore 14:58

 

 

“Se gli uomini definiscono delle situazioni come reali,

esse sono reali nelle loro conseguenze.”[1]

(Thomas e Thomas, 1928, p.572)

 

 

  1. SOPRANNATURALE, NATURALE, PARANORMALE

 

L’istituto Treccani definisce ‘soprannaturale’, tra l’altro: “tutto ciò che sta al disopra della natura, manifestandosi come non soggetto alle sue forze e alle sue leggi” (s.d.). In quanto tale, esso non è oggetto di studio da parte della scienza, la quale si occupa dei fenomeni che avvengono nel dominio della natura, ne rispettano le leggi e sono pertanto empiricamente accertabili. Nel dominio del soprannaturale rientrano entità di varia natura, quali ad esempio: dei; semi-dei; spiriti; fantasmi; diavoli (Merriam-Webster, s.d.).

 

Secondo Stephen J. Gould (1999), che ha proposto il concetto dei ‘magisteri non sovrapponibili’[2], mentre i fenomeni naturali sono oggetto di studio da parte della scienza, quelli soprannaturali lo sono da parte della religione; si tratta di due magisteri – quello scientifico e quello religioso - separati e non confondibili, che possono arricchire il punto di vista umano proprio evitando di mescolarsi. Scrive Gould: “i magisteri non si fonderanno; così ognuno di noi deve integrare queste componenti distinte in una visione della vita coerente.”[3] (ivi, p. 58).

 

In altre parole, uno scienziato non può dimostrare l’esistenza o meno di una divinità o altra creatura soprannaturale guardando alle conoscenze scientifiche ed al mondo naturale. Allo stesso modo un teologo non può calare nella natura l’ottica ed i valori della sua religione di riferimento. Ciò non perché ad essi sia vietato – e nel corso dei secoli non sono rari coloro i quali ci hanno provato – ma perché mancano loro le conoscenze e gli strumenti adatti: sarebbe un po’ come pretendere di giocare a scacchi secondo le regole e coi pezzi della dama e viceversa.[4]

 

Questione diversa quando parliamo di ‘paranormale’. Con questo termine ci si riferisce al presunto verificarsi di eventi o percezioni collegati al mondo del soprannaturale. Secondo Terence Hines: “i fenomeni paranormali includono la percezione extrasensoriale (ESP), la telecinesi, i fantasmi, i poltergeist, la vita dopo la morte, la reincarnazione, la guarigione per fede, le aure umane e così via.”[5] (2003, p. 20). Poiché il paranormale avviene nel mondo ‘naturale’, può essere studiato dalla scienza, tramite le sue tecniche, con l’arma del pensiero critico.

 

 

  1. PSICOLOGIA DELL’INSOLITO

 

La psicologia dell’insolito è quella corrente della psicologia che si occupa dello studio del comportamento umano in relazione al paranormale, partendo dall’assunto che i fenomeni che danno ad alcuni l’impressione di attività paranormale siano in realtà spiegabili per mezzo di fattori psicologici e fisici (Holt et al., 2012).

 

Sebbene il suo battesimo sia avvenuto solo verso la fine del ventesimo secolo, da parte di Leonard Zusne e Warren Jones (1989), col nome di ‘Anomalistic Psychology’, i lavori ad essa inerenti risalgono almeno agli inizi del ventesimo secolo. Tra i lavori pionieristici della psicologia dell’insolito ricordiamo quelli di Ferriar (1813), che giustificava le visioni di fantasmi con illusioni ottiche, di Alexandre Brierre (1853), che le ascriveva a fenomeni allucinatori e di Karl Jaspers (1913) il quale, più lapidariamente, affermava che tutte le esperienze paranormali fossero in realtà prodotto di sintomi psichiatrici.

 

D’altro avviso, in fine, Albert Moll (1902), il quale riteneva che frodi e suggestioni ipnotiche fossero alla base di ogni esperienza paranormale. Più recentemente è stato David Marks (1988) a scrivere che le spiegazioni degli eventi paranormali possono essere fornite grazie alla combinazione di quanto indicato dai precedenti autori, dunque frodi[6], illusioni, sintomi psichiatrici, insieme a coincidenze e pensiero magico.

 

Di seguito vedremo alcuni dei meccanismi psicologici propri della popolazione sana[7], che intervengono nell’illusione di essere di fronte ad esperienze paranormali.

 

 

  1. IPERATTRIBUZIONE DI SIGNIFICATO

 

Le evidenze psicologiche, neuroscientifiche ed antropologiche convergono sostanzialmente nel dimostrare che nell’essere umano esiste una predisposizione biologica alla capacità di distinguere tra entità inanimate ed animate, e la tendenza ad attribuire – talvolta eccessivamente – scopi ed intenzioni ad entrambe (Girotto et al., 2021)[8].

 

Quando un soggetto individua immotivatamente schemi e connessioni tra informazioni che non hanno correlazione logica e riconosce a tali inesistenti collegamenti una spropositata significatività, tale attribuzione viene definita ‘Apofenia’[9] (Conrad, 1958). Scrive in merito Marco Magrini: “la corteccia deduce la presenza di schemi articolati in eventi del tutto casuali, come ad esempio le estrazioni del lotto[10] o qualunque tipo di divinazione, dalle foglie di tè ai tarocchi.” (2020, p. 186)

 

Secondo Deborah Kelemen (2003), La tendenza – che elle definisce ‘Teleologia promiscua’[11] – a vedere sempre gli effetti come risultato di pianificazione, comparirebbe universalmente e precocemente[12], e porterebbe ad attribuire finalità sia ad  artefatti umani (es. le forbici sono per tagliare), che a parti di esseri viventi (es. gli occhi sono per vedere) e si estenderebbe a fenomeni naturali non viventi (es. le nuvole sono per la pioggia).

 

Stewart Guthrie (1993) vede l’ipersensibilità ai segnali di intenzionalità propri della nostra specie come un carattere evolutivo fissatosi al tempo in cui i nostri antenati erano prede. Gli individui che interpretavano più spesso un ramo spezzato come segno del passaggio di un agente intenzionale (un predatore), anziché come frutto di un fenomeno fisico naturale (ad esempio il vento), avevano più possibilità di sopravvivere, riprodursi e trasmettere alla progenie la loro predisposizione al vedere segni di intenzionalità anche quando non si hanno prove in merito. Insomma, per il genere homo deve aver funzionato il detto: ‘nel dubbio, meglio cauti che dolenti’ (Bloom, 2004).

 

Uno dei sottoprodotti naturali di questa visione del mondo sarebbe rappresentato, secondo Girotto e colleghi (op. cit.), dalle credenze soprannaturalistiche alle quali, in età adulta, si possono aggiungere nuovi sistemi di credenze causali che possono riuscire a frenarle, ma difficilmente a spegnerle del tutto[13]. L’efficacia delle credenze soprannaturalistiche starebbe, secondo gli autori nel fatto che esse violano solo in parte le aspettative dell’individuo rispetto ai principi della fisica, della biologia e della psicologia intuitive. Fantasmi e spiriti sono considerati entità animate ma, a differenza delle altre entità animate, i fantasmi violano la fisica intuitiva, perché non occupano del tutto uno spazio e gli spiriti violano la biologia intuitiva perché sono immortali.

 

 

  1. PENSIERO MAGICO

 

Leonard Zusne e Warren Jones definiscono il ‘pensiero magico’ come la credenza che: (a) il trasferimento di energia o informazione tra sistemi fisici può avvenire esclusivamente a causa della loro somiglianza o contiguità nel tempo e nello spazio, o (b) che i propri pensieri, parole o azioni possono ottenere effetti fisici specifici in un modo non governato dal principi della trasmissione ordinaria di energia o di informazioni.”[14] (op. cit., p. 13). Gli autori (ivi) ritengono che il pensiero magico sia parzialmente o del tutto alla base di tutti quei fenomeni comportamentali ed esperienziali che sembrano violare le leggi della natura.

 

Fabbroni e Martucci (2009) elencano le funzioni assolte dal pensiero magico: esso permette difendersi dall’angoscia di certe situazioni credendo di poter manipolare la realtà col pensiero; di ritenere che esistano forze soprannaturali che gestiscono il mondo ed affidarvisi quando lo si ritiene utile; in fine, di sopperire ai vuoti del pensiero logico, in modo da non dover stare nell’incertezza.

 

Il pensiero magico produce il ‘comportamento magico’. Con le parole di Girotto e colleghi: “Possiamo definire magico il comportamento basato sulla credenza secondo cui si ottengono degli effetti sul mondo fisico attraverso azioni simboliche, cioè non legate in modo causale agli effetti stessi.” (op. cit., p. 56).

 

Esempi di comportamento magico sono i gesti apotropaici, come il classico ‘gesto delle corna’ quando qualcuno ci augura una sciagura, e propiziatori, come stringere nella mano destra la propria ‘moneta porta fortuna’ appena prima di ogni esame universitario. Naturalmente tali comportamenti variano a seconda dell’individuo e della cultura di riferimento.

 

 

  1. ESPERIENZE SIMIL PSICOTICHE

 

Quando sentiamo parlare di deliri, cioè di convinzioni fisse che non cambiano anche di fronte a evidenze che le contrastano (A.P.A., 2013) od allucinazioni, cioè esperienze del tutto simili per forza e vividezza alle percezioni, in assenza però di uno stimolo esterno[15] (ivi), tendenzialmente ricolleghiamo questi sintomi alla sfera della malattia mentale.

 

In realtà, anche soggetti sani possono, più o meno raramente, sperimentare convincimenti deliranti o allucinazioni[16] a carico di uno o più sensi[17]. Queste esperienze di sintomi psicotici in assenza di malattia vengono definite ‘Esperienze simil psicotiche’[18]. Da uno studio di revisione di Ian Keller e Mary Cannon  (2011) emerge che almeno il 5-8% della popolazione sana sperimenta tali fenomeni mentre studi precedenti annoveravano intervalli tra il 10% e il 25% (Aleman et al., 2001).

 

Una tale diffusione nella popolazione, unita alla volontà di eliminare il possibile stigma generato dalla parola ‘psicotiche’, ha spinto il gruppo di ricerca guidato Antonio Preti (Preti et al., 2012) a suggerire di sostituire la nomenclatura ‘esperienze simil psicotiche’ con ‘esperienze soggettive inusuali’[19].

 

È ragionevole ipotizzare che individui soggetti ad allucinazioni, per dare un senso a tali eventi, possano talvolta ricorrere a credenze culturali, finendo per attribuire ad un agente esterno soprannaturale (spirito, divinità, fantasma, demone) le sensazioni di udire voci, essere toccati, percepire odori, e così via.

 

 

  1. DISSONANZA COGNITIVA

 

Dorothy Martin, una casalinga di Chicago dedita alla scrittura automatica[20], sosteneva di essere in contatto con un popolo alieno che le aveva preannunciato una catastrofica alluvione  che all’alba del ventuno dicembre del millenovecentocinquantaquattro avrebbe distrutto buona parte delle terre emerse del mondo.

 

Poiché gli alieni avevano promesso di portare in salvo sul pianeta Clarion lei e chi la avesse seguita, attorno alla donna si formò una specie di setta, i cui membri cominciarono a separarsi da cose una volta significative, abbandonando lavori, proprietà e relazioni che, date le circostanze, non erano più rilevanti.

 

Quando il ventuno dicembre giunse senza che nulla accadesse, la Martin ricevette un nuovo messaggio, stavolta da Dio in persona, il quale si diceva così impressionato dalla fede della donna e dei suoi compagni, che aveva deciso di recedere dal proprio proposito. Come risultato, coloro i quali di più avevano investito nel gruppo, divennero ancora più zelanti nel coinvolgimento e nel fare proseliti, mentre quelli che avevano investito di meno, lo lasciarono (Festinger et al., 1964).

 

Questo evento rappresenta un esempio di ‘dissonanza cognitiva’ (Festinger (1957), un meccanismo di sopravvalutazione delle cose per le quali abbiamo investito molto in qualsiasi termine (denaro, tempo, energia, o altro), tanto da trovare assai difficile effettuare valutazioni equilibrate in merito a ciò su cui si è investito, perfino di fronte ad evidenze inconfutabili.

 

 

  1. ILLUSIONI OTTICHE

 

Giovanni B. Caputo (2010) ha posto 50 soggetti in una stanza scarsamente illuminata dove era presente uno specchio, ed ha chiesto loro di fissare per 10 minuti il proprio volto riflesso per 10 minuti. Molti partecipanti fin dai primissimi minuti hanno cominciato a percepire distorsioni, fino ad identificare l’immagine come quella - ad esempio - di un parente, di un bambino, di un animale, di un mostro.

 

Una possibile spiegazione di questo fenomeno può essere offerta dall’effetto Troxler (Troxler, 1804): se si guarda in maniera fissa un punto al centro di una immagine statica, per i nostri neuroni preposti alla vista, si innescherà un adattamento per il quale il disegno circostante tenderà a sparire, e resterà soltanto lo sfondo. Il cervello, in altre parole, si abitua all’immagine ma sarà sufficiente sbattere le palpebre o spostare lo sguardo, anche di poco, perché il contorno riappaia. Nel frattempo il nostro cervello riempirà gli ‘spazi vuoti’, secondo le sue attese.

 

 

  1. EFFETTO BARNUM

 

Nel 1948, il professor Bertram R. Forer somministrò ai trentanove allievi del suo corso di psicologia il ‘Diagnostic Interest Blank’, un questionario da lui ideato per cercare di descrivere in maniera oggettiva il carattere di chi vi si fosse sottoposto. Esaminati i questionari, Forer consegnò ad ogni studente un profilo caratteriale in tredici punti, che in media gli studenti trovarono molto accurato. A questo punto il professore svelò che aveva stilato un elenco unico per tutti, nello specifico (Forer, 1949, p. 120):

 

  1. “Hai un grande bisogno che gli altri ti apprezzino e ti ammirino.
  2. Hai la tendenza ad essere critico con te stesso.
  3. Hai un gran numero di capacità inutilizzate che non hai sfruttato a tuo vantaggio.
  4. Sebbene tu abbia alcune debolezze di personalità, generalmente sei in grado di compensarle.
  5. Il tuo adattamento sessuale ti ha presentato dei problemi.
  6. Disciplinato e controllato fuori, tendi ad essere preoccupato e insicuro dentro.
  7. A volte hai seri dubbi se hai preso la decisione giusta o fatto la cosa giusta.
  8. Preferisci una certa dose di cambiamento e varietà e diventi insoddisfatto quando sei circondato da restrizioni e limitazioni.
  9. Sei orgoglioso di essere un pensatore indipendente e non accetti le dichiarazioni degli altri senza prove soddisfacenti.
  10. Hai trovato poco saggio essere troppo onesto nel rivelarti agli altri.
  11. A volte sei estroverso, affabile, socievole, mentre altre volte sei introverso, diffidente, riservato.
  12. Alcune delle tue aspirazioni tendono ad essere piuttosto irrealistiche.
  13. La sicurezza in uno dei tuoi obiettivi principali nella vita.”[21]

 

Per stilare questo profilo, Forer si ispirò ad un oroscopo letto su un giornale, ed esattamente come fa chi stila gli oroscopi o pratica la divinazione[22], inserì una serie di affermazioni scontate, vaghe e contraddittorie che potevano andare bene un po’ a tutti.

 

Grazie a questo lavoro, Forer descrisse l’effetto ‘Barbum’[23] (detto anche effetto ‘di convalida soggettiva’ o effetto ‘Forer’), secondo il quale ogni individuo, posto di fronte ad un profilo che crede sia stato stilato per lui, tende a non vederne vaghezze e generalizzazioni[24].

 

 

  1. CONCLUSIONI

 

Per quanto abbia potuto verificare in letteratura, ad oggi tutte le ricerche e le metanalisi condotte su fenomeni paranormali, ad esempio: O’Keeffe e Wiseman (2005)[25]; Wiseman e Greening (2005) e Bösch e colleghi (2006)[26]; Rudski (2002)[27];  Beutler e colleghi (1988)[28]; Wiseman e colleghi (2003)[29], si sono concluse con spiegazioni che non chiamavano in causa il soprannaturale.

 

Allo stesso modo, dei diversi premi in denaro messi in palio nel corso del tempo per chi, dichiaratosi in possesso di capacità paranormali, avesse posto le sue capacità al vaglio di esperti in ambiente controllato, nessuno a quanto pare è mai stato riscosso.[30]

 

Ciò non significa che eventi paranormali non potranno mai avere luogo e men che meno – con un salto logico particolarmente ardito – che il soprannaturale non esista. Va però registrato che, da quando la scienza moderna ha cominciato ad investigare i fenomeni soprannaturali, nessuno di essi ne ha superato positivamente il vaglio e, tenendo conto della statistica e del progresso delle metodologie scientifiche, è ragionevole supporre che la possibilità di assistere a manifestazioni paranormali genuine (che sovvertono cioè le leggi naturali), divenga come minimo sempre più improbabile.

 

Forse semplicemente dovremmo accontentarci – fino a prova contraria – di indagare il mondo naturale per mezzo del pensiero critico e dei metodi specifici che ha prodotto (il metodo scientifico su tutti), restando sempre più affascinati dalle incredibili capacità insite nella nostra specie, anche quando esse implicano l’autoinganno.

 

Riguardo al soprannaturale, possiamo credere che esista, in alcuni o tutti i suoi aspetti, senza cercare a tutti i costi delle prove, soprattutto se nel dominio sbagliato, e senza volerlo imporre agli altri come un dato di fatto.

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

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SITOGRAFIA

 

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  • Merriam-Webster (s.d.). Supernatural.[41]
  • Treccani (s.d.).Ibis redibis non morieris in bello.[42]
  • Treccani (s.d.). Soprannaturale.[43]

 

 

 

[1] Traduzione mia de: “If men define situations as real, they are real in their consequences.”

[2] In lingua originale ‘Non-overlapping magisteria’ (NOMA).

[3] Traduzione mia dell’originale: “the magisteria will not fuse; so each of us must integrate these distinct components into a coherent view of life.”

[4] In definitiva nella scienza si sceglie di 'credere’ in ciò che si può analizzare e verificare, nella religione in ciò che non si può analizzare e verificare: e va bene così, fintanto che ognuna non invade il campo dell’altra.

[5] Traduzione mia dell’originale: “paranormal phenomena include extrasensory perception (ESP), telekinesis, ghosts, poltergeists, life after death, reincarnation, faith healing, human auras, and so forth.”

[6] Molto spesso le ‘frodi paranormali’ sono perpetrate per mezzo di trucchi da illusionista fatti passare per eventi miracolosi. Per questa ragione alcuni dei più abili smascheratori di queste truffe sono stati i veri illusionisti, seri professionisti dell’intrattenimento che sfruttano tecniche ed abilità per sbalordire il pubblico, sempre dichiarando che le loro esibizioni sono il risultato di trucchi più o meno elaborati. Fra i grandi nomi che si sono impegnati nel controllo delle affermazioni sul paranormale, ricordo ad esempio: Harry Houdìni; James Randi; Silvan; Derren Brown.

[7] Tralascerò l’approfondimento degli aspetti sintomatologici e di personalità delle persone affette da disturbi mentali severi, la forza dei cui sintomi (es. allucinazioni e deliri nei soggetti psicotici) o delle cui credenze (es. la credenza di possedere poteri magici da parte di soggetti affetti da disturbo schizotipico di personalità) pur producendo effetti eclatanti, non può dare conto – rappresentando forme patologiche  e quindi numericamente rare – della ricca pletora di eventi paranormali che accadono alla popolazione mentalmente nella media.

[8] In altre parole: “Gli esseri umani amano le spiegazioni basate sulle intenzioni”. (Girotto et al., 2021, p. xii)

[9] Dal greco antico ἀποφαίνω, col significato di ‘mostrare’, ‘esibire’ (Liddell & Scott, s.d.).

[10] Carlson e Shu (2007) chiamano ‘Pregiudizio dello scommettitore’ il fenomeno per il quale spesso i giocatori individuano tendenze o leggi all’interno di sequenze del tutto casuali di risultati di lancio dei dadi, delle monete, ecc ….

[11] per approfondimenti suggerisco: https://www.researchgate.net/publication/279235531_Teleological_minds_How_natural_intuitions_about_agency_and_purpose_influence_learning_about_evolution

[12] Secondo la Kelemen (2004), già a quattro anni i bambini ritengono che tutto ciò che esiste sia stato fatto per uno scopo. Essi mostrano di essere ‘teisti intuitivi’.

[13] Secondo Lombrozo e colleghi (2007), individui adulti con scarsa scolarizzazione ed individui adulti con alta scolarizzazione costretti a rispondere rapidamente, tendono a preferire risposte teleologiche ad altre di natura meccanicistica.

[14] Traduzione mia dell’originale: “(a) transfer of energy or information between physical systems may take place solely because of their similarity or contiguity in time and space, or (b) that one's thought, words, or actions can achieve specific physical effects in a manner not governed by the principles of ordinary transmission of energy or information.”

[15] Le allucinazioni, mancando di uno stimolo esterno – di un oggetto comune - non sono condivisibili da un osservatore (Larøi et al., 2012).

[16] I più comuni fenomeni allucinatori sperimentati dalla popolazione sana prendono il nome di allucinazioni ipnagogiche (percezioni visive, uditive o tattili che si verificano durante l’addormentamento) ed ipnopompiche (che si manifestano durante il risveglio).

[17] Alcuni esempi possono essere: confondere i pensieri con la realtà; convincersi che lo spirito di persone morte abiti certi luoghi; sentirsi chiamare quando si è soli; percepire odori, suoni o, più raramente, immagini.

[18] ‘Psychotic-Like Experiences’ in lingua originale.

[19] ‘Unusual Subjective Experiences’ in lingua originale.

[20] Pratica che consiste nello scrivere su di un foglio parole in modo del tutto automatico e spontaneo. Talune persone sostengono che attraverso la scrittura automatica una persona possa fare da tramite per delle entità soprannaturali. Che avrebbero così la possibilità di comunicare ad esempio predizioni, consigli o ammonimenti.

[21]  Traduzione mia delle voci originali:

  1. “You have a great need for other people to like and admire you.
  2. You have a tendency to be critical to yourself.
  3. You have a great deal of unused capacity which you have not turned to your advantage.
  4. While you have some personality weaknesses, you are generally able to compensate for them.
  5. Your sexual adjustment has presented problems for you.
  6. Disciplined and self-controlled outside, you tend to be worrisome and insecure inside.
  7. At times you have serious doubts a sto whether you have made the right decision or done the right thing.
  8. You prefer a certain amount of change and variety and become dissatisfied when hemmed in by restrictions and limitations.
  9. You pride yourself as an independent thinker and do not accept others’ statements without satisfactory proof.
  10. You have a found it unwise to be too frank in revealing yourself to others.
  11. At times you are extroverted, affable, sociable, while at other times you are introverted, wary, reserved.
  12. Some of your aspirations tend to be pretty unrealistic.
  13. Security in one of you major goals in life.”

[22] Ne è un esempio la frase: “ibis redibis non morieris in bello” (Treccani, s.d.)

[23] In riferimento al celebre impresario circense Phineas Taylor Barnum, noto per offrire un numero tale di attrazioni da essercene per tutti i gusti.

[24] Per fare un esempio nell’ambito dell’abbigliamento, è come se non ci accorgessimo che un abito è industriale e ritenessimo che ci calzi a pennello, solo perché qualcuno, mentendo, ci ha detto che è stato confezionato dal sarto su misura per noi.

[25] Sui poteri medianici.

[26] Sulla psicocinesi.

[27] Sulla telepatia.

[28] sulle guarigioni paranormali.

[29] Sui fantasmi.

[30] Ricordiamo ad esempio: International Zetetic challenge; One million dollar paranormal challenge; Harry Houdìni prize. Per una lista esaustiva, si veda: https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_prizes_for_evidence_of_the_paranormal

[31] Collegamento: https://www.loc.gov/resource/gdcmassbookdig.hallucinationsor00bri/?sp=4&st=image&pdfPage=1&r=-1.729,-0.091,4.458,1.828,0

[32] Collegamento: https://www.researchgate.net/publication/46280355_Strange-Face-in-the-Mirror_Illusion

[33] Vedi in particolare: p. 146

[34] Collegamento: https://wellcomecollection.org/works/y53p37n8/items

[35] Collegamento: http://apsychoserver.psych.arizona.edu/jjbareprints/psyc621/forer_the%20fallacy%20of%20personal%20validation_1949.pdf

[36] Vedi in particolare: pp. xi – xii, 91, 97, 106 – 107.

[37] Collegamento: http://www.richardwiseman.com/resources/MediumBJP.pdf

[38] Collegamento: http://www.richardwiseman.com/resources/BJP-key.pdf

[39] Collegamento: http://www.richardwiseman.com/resources/BJP-hauntings.pdf

[40] Collegamento: https://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus:text:1999.04.0057:entry=a)pofai/nw

[41] Collegamento: https://www.merriam-webster.com/dictionary/supernatural

[42] Collegamento: https://www.treccani.it/vocabolario/ibis-redibis-non-morieris-in-bello/

[43] Collegamento: https://www.treccani.it/vocabolario/sovrannaturale/


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